🦁 Sotto il segno dei Leoni - Leoni d'Abruzzo (seconda parte)
La Newsletter di Un Safari in Città - Numero 8, Agosto 2023
Roar!
Ciao! Quello che stai leggendo è il settimo numero della newsletter di Un Safari in Città e, come forse già sai, io sono Adele Cammarata.
Agosto (il mese del Leone per eccellenza!) sta finendo e ancora non ho mandato la newsletter! Recupero in corner… in realtà ho l’imbarazzo della scelta sugli argomenti, ma devo completare innanzitutto il safari in terra abruzzese e poi c’è un leone nuovo a Palermo che vi aspetta… (ce lo teniamo per la prossima volta! Per questa volta… surprise!)
Sulmona e dintorni…
Nella puntata precedente ti avevo parlato di Pettorano sul Gizio attraverso il gran numero di leoni che ho trovato. Dopo il soggiorno in questo borgo delizioso sono stata alla scoperta di Sulmona e di altri centri più o meno celebri nel Parco Nazionale della Majella.
Dici “Sulmona” e pensi ai confetti (giustamente), ma questa cittadina è piena di meraviglie forse poco conosciute ma altrettanto… squisite! Intanto è la patria del poeta Ovidio che, costretto all’esilio, ne ricorderà sempre con nostalgia le fresche acque (e infatti l’acqua del Gizio che la attraversa è freschissima!).
I leoni sono fra i simboli dei Sestieri della Giostra Cavalleresca di fine luglio: anche se si tratta di una tradizione non molto antica, questo evento è molto sentito da tutti e nelle settimane precedenti vengono organizzate delle cene sociali e altri eventi.
Pacentro e il leone che ride
Un borgo particolarmente frequentato soprattutto dai turisti americani è Pacentro: famoso per le sue tre torri (ha il castello più antico d’Abruzzo), questo paesino nasconde due dei leoni più curiosi che abbia mai visto!
Uno è questo qui sopra, che mi ricorda da vicino il leone di Villa Whitaker qui a Palermo, che la nostra Costanza incontra in uno dei capitoli di Un Safari in Città. L’altro si trova nella chiesa di San Marco.
All’interno della chiesa è la vera sorpresa!
Devo ammettere di non aver mai visto un leone… così, tanto è vero che ho il dubbio che sia proprio quello dell’Evangelista (di cui ti ho parlato qui). Certo, è una rappresentazione piuttosto strana, anche per ciò che è scritto nel libro tenuto in mano dal santo, che non corrisponde alla solita iconografia del santo. Insomma sarebbe interessante approfondire.
Se vuoi vedere tutte le foto (e i leoni) del mio piccolo tour in Abruzzo, segui questi link che ti porteranno a degli album dedicati su Steller:
Sotto il segno del… Leone di Nemea
E visto che abbiamo parlato del poeta Ovidio ecco la storia di un leone… anzi del Leone, proprio quello del segno zodiacale! Che poi è un leone famosissimo che ricorre spesso in tutte le rappresentazioni di Ercole.
Infatti, come narrato anche dal poeta nelle Metamorfosi (libro IX), nella città di Nemea viveva un terribile e mostruoso leone dalla pelle invulnerabile, che terrorizzava gli abitanti della zona. Per fortuna (di quegli abitanti, non del nostro leone!) Ercole fu incaricato di superare 12 prove (le celeberrime 12 fatiche di Ercole) per conquistare l’immortalità, e la prima di queste prove consisteva proprio nell’uccidere il Leone Nemeo. Questi era probabilmente un fratello di quella Sfinge di cui ti ho parlato qui.
Ercole pensò di ingannare il leone in questo modo: siccome la grotta in cui viveva aveva due ingressi, ne ostruì uno e attese che la belva entrasse dall’altra parte. Una volta chiuso all’interno della grotta, Ercole ingaggiò una lotta ferocissima al termine della quale soffocò il Leone Nemeo e usando i suoi stessi artigli lo scuoiò. Per ricordo, con la pelle del povero leone si fece una tunica e con la sua testa una sorta di mantello con il cappuccio.
Così il manto leonino è uno dei simboli più ricorrenti nell’iconografia di Ercole mentre gli dei pietosi posero il Leone Nemeo tra le costellazioni dello Zodiaco dove risplende proprio nel periodo dell’anno in cui siamo sotto il… solleone!
Di cosa parleremo nella newsletter di settembre? Aspetta e vedrai!
Alla prossima! 🦁