🦁 Sotto il segno dei Leoni - Un leone in ospedale!
La Newsletter di Un Safari in Città - Numero 1 Gennaio 2023
Roar!
Ciao! Quello che stai leggendo è il primo numero della newsletter di Un Safari in Città e io sono Adele Cammarata.
Cominciamo subito con un leone nuovo nuovo apparso da poche settimane in un luogo molto speciale…
Un leone in ospedale
Accanto all’Ospedale dei Bambini (come viene chiamato familiarmente l’Ospedale Pediatrico Di Cristina qui a Palermo) da qualche settimana sono apparsi due opere murali davvero molto belle, realizzate dai celebri artisti Igor Scalisi Palminteri (Ora ti passa) e da Nino Carlotta (Isati).
Incuriosita, ho fatto qualche domanda a Nino Carlotta sulla sua opera. È stato molto simpatico e disponibile. Ecco quello che mi ha risposto.
Qual è il titolo della tua opera?
Il nome dell’opera, realizzata all’ospedale dei Bambini “Di Cristina”, è “Isati/Alzati”.
Com’è nata?
Una delle associazioni che ha promosso gli interventi pittorici all’ospedale mi ha chiesto di inserire un mammifero all’interno del murale. Ho fatto varie prove con vari soggetti animali, alla fine in una riunione con l’amministrazione ospedaliera si è deciso di inserire questo leone con il suo cucciolo, che richiama il Leo Bibens, per rappresentare il senso di guarigione e di vigoria giovanile.
Alla realizzazione hanno partecipato anche i piccoli pazienti del Di Cristina…
Nella parte bassa del murale ho inserito alcune figure geometriche, che richiamano i decori siciliani in chiave tridimensionale, per dare la possibilità ad alcuni bambini ricoverati di poter dipingere insieme il murale. È sempre bello lavorare e dipingere con i bambini, sono rigeneranti. Naturalmente i piccoli ospitati in ospedale avevano un umore non sereno ma dopo un po’, e per un po’, hanno dimenticato il motivo e il contesto della loro presenza in quel luogo.
Come hai iniziato a dipingere?
Tutto è nato per caso e in modo naturale: dipingo da quasi 25 anni soprattutto nel territorio in cui vivo, Pioppo; in questi anni mi dividevo tra lavoro, educatore presso un istituto privato, e attività sociali e pittoriche come volontario; poi accade che nel 2019 conosco Igor Scalisi Palminteri e da quell’incontro nasce, oltre ad una bella amicizia, la mia collaborazione con lui come assistente per i suoi interventi pittorici.
Qual è il tuo animale preferito?
Il mio animale preferito è l’elefante: colleziono delle statuette di varie dimensioni, materiali e forme e ho anche un tattoo con Ganesha. Perché?Beh, mi ci rivedo un bel po’: tenero, forte e soprattutto fisicamente enorme ahahahah! 🤣
Nino Carlotta e Igor Scalisi Palminteri hanno partecipato anche alla realizzazione di un altro progetto che coinvolge un leone… ma ne parleremo prossimamente 😉
Sono andata a fotografare Isati/Alzati alla fine di dicembre: ho preso la metro e sono scesa alla stazione del Palazzo Reale. Ho approfittato di un giretto in centro per la mostra su Fortunato Depero e con l’occasione ho fatto una passeggiata tra Albergheria e Ballarò dove non andavo da tempo. Tutto il quartiere, da qualche anno, è reso più colorato dalle opere di street art.
Il leone che beve
Il collegamento tra il nuovo leone dell’Ospedale dei Bambini e l’augurio di una buona salute ci portano dritti dritti a un leone i miei lettori conoscono bene!
Infatti, come scopre la nostra Costanza nel capitolo di Un Safari in Città dedicato al quartiere della Loggia (“Spezie e poeti”), la prima insegna dell’aromateria della famiglia Florio raffigurava proprio un leone che, febbricitante, beveva da un fiume (il leo bibens) e ne usciva risanato, ma a guardarlo bene invece leccava la radice di una pianta, la china, da cui si estraeva il chinino, usato per curare la malaria (e non solo!) che nell’Ottocento era ancora molto diffusa anche qui. La sostanza miracolosa era proprio la china, ma in effetti per curare si utilizzava la corteccia e non la radice.
La famosa insegna, che era il logo di tutte le numerose imprese dei Florio, Marsala compreso, da tempo non si trova più in via Materassai. Ricordo quando ero andata a fare ricerche e ho individuato il luogo dove si trovava: adesso è un’officina (denominata Officina Florio forse anche per omaggiare la Targa Florio, la celebre corsa automobilistica inventata da Vincenzo jr all’inizio del Novecento).
Da quelle stesse parti, in piazza San Giacomo alla Marina, c’è un’insegna simile che però riguardava il negozio di ceramiche Giachery, che era nella stessa “sfera commerciale” dei Florio, ma da non confondersi con quella dell’aromateria. Lo trovi proprio sull’edificio a sinistra guardando la chiesa di Santa Maria La Nuova. (Ma questo lo sai già perché è uno dei leoni del Safari 🦁)
Questo guarda a sinistra, mentre quello dei Florio è rivolto verso destra.
Qui trovi una mia passeggiata di qualche tempo fa nel quartiere della Loggia.
Il Leone che beve, in formato tridimensionale (e purtroppo in pessime condizioni) si trova anche al Cimitero Monumentale di Santa Maria di Gesù (che già da solo merita una visita): al tempo dell’ascesa della famiglia Florio infatti questo era il luogo dove sorgevano le cappelle delle famiglie nobili (e aspiranti tali) a Palermo.
Queste foto risalgono a qualche anno fa, ma temo che la situazione non sia cambiata molto… Certo è davvero un peccato e di tanto in tanto i palermitani chiedono che venga preso qualche provvedimento.
Devo proprio tornare a Santa Maria di Gesù e devo raccontartelo meglio perché questo è un luogo veramente magnifico e forse un po’ dimenticato. E tu lo conoscevi già?
Leoni di carta: la grande saga dei Florio per grandi e piccoli
Probabilmente, parlando di Palermo, libri e leoni la prima cosa che ti verrà in mente è la saga familiare di Stefania Auci sui Florio, intitolata proprio I leoni di Sicilia, che ha avuto un successo immenso e che sta per diventare una serie televisiva. (A proposito: tra gli attori ci sarà Miriam Leone - nomen omen - e… la mia omonima Adele Cammarata, che è una giovane attrice emergente… e non sono io!).
Da palermitana, sono molto grata all’autrice di questi fortunati romanzi perché è riuscita a sdoganare i Florio oltre lo Stretto, cosa non facile: per noi palermitani i Florio sono da sempre come i Savoia per i torinesi, ma nonostante l’enorme quantità di scritti storici più o meno romanzati nessun autore o autrice era riuscit*, prima di Auci, a entusiasmare così tanto i lettori del Continente.
Ti confesso però che ancora non l’ho letto: ho fatto una grande scorpacciata di libri sui Florio negli anni precedenti, proprio su quei libri di taglio più storico e locale (ad esempio il documentatissimo Il Leone di Palermo di Salvatore Requirez e il libro di Anna Pomar su Franca Florio che adesso sono stati ripubblicati). Mia mamma è una vera patita dell’argomento ed è stata lei che mi ha spinto sin da ragazzina a cercare ovunque le tracce del passaggio di questa famiglia che ha lasciato il suo segno indelebile a Palermo e non solo.
Quando ne parliamo con la mia amica e illustratrice Mariella Cusumano ci viene sempre da sorridere: nello stesso anno di Un Safari in Città, il 2018, è uscito il nostro albo sul liberty che era dichiaratamente ispirato ai Florio (L’Album delle Meraviglie, Kàlos) ma quando lo stavamo progettando, nei due anni precedenti, c’era chi ci diceva che al di fuori della Sicilia la storia di questa famiglia di imprenditori non avrebbe suscitato alcun interesse.
Figuriamoci poi se era una storia adatta a un libro per bambini! Ma noi ci tenevamo davvero tanto, perché era la testimonianza di un tempo in cui Palermo era al centro di interessi e scambi internazionali (per una volta in senso positivo!)
Beh, qualche anno dopo, non solo Stefania Auci ha avuto un successo stratosferico, ma tra i libri per ragazzi, oltre al nostro Album delle Meraviglie (che non riporta il nome Florio se non in una illustrazione perché, a detta dell’editore, così sarebbe stato “meno locale”), è appena uscito il nuovissimo volume di Lietta Valvo Grimaldi e Bianca Martorana Tusa intitolato L’avventura dei Florio per ragazzi (Edizioni Caracol, 2022)!
Devo dire che ne sono molto contenta, da palermitana, perché finalmente il riferimento esplicito a Palermo e alla sua storia non è più un handicap, anzi!
Tu hai letto i romanzi di Stefania Auci? Avevi sentito parlare dei Florio prima? Ti piace la street art?
Il primo numero della newsletter di Un Safari in Città è finito. Il secondo uscirà a metà febbraio 😉
Se ti è piaciuto, ti invito a condividerlo e a parlarne ai tuoi amici e alle tue amiche di ogni età.
Di che cosa parleremo la prossima volta? Aspetta e vedrai 🦁
Aspetto i tuoi commenti e le tue idee! Alla prossima!